CICLISMO

Lo sport maggiormente frequentato nella nostra zona è sicuramente il ciclismo grazie a percorsi che hanno fatto la storia di questo sport come ad esempio il monte "Ghisallo" dove è stato costruito il "Museo del Ciclismo" e dove sono custodite le maglie rosa dei più famosi ciclisti che, con le loro biciclette, hanno percorso le nostre strade.


Quella che lega il ciclismo al Ghisallo è una storia lunga, appassionata ed avvincente.
Carico di memorie, questo colle, che gode di panorami bellissimi, è uno dei luoghi più noti per i ciclisti di tutte le età e di tutte le categorie, agonistiche e non. Infatti è in cima a questa salita che si sono decise o si sono concluse alcune delle competizioni più famose della storia del ciclismo: dal Giro d'Italia al Giro di Lombardia, dalla Coppa Agostoni alla Giornata della Bicicletta.
Per questo il Ghisallo è meta ogni anno di migliaia di sportivi che salgono fin qui anche per fare visita al Santuario, che risale al XVII secolo, dove si conserva un dipinto della Beata Vergine Maria, detta la Madonna del Ghisallo, proclamata Patrona dei Ciclisti dal 1949, con una lettera ufficiale papale di Pio XII che le attribuì questo ruolo. L'anno prima Papa Pacelli aveva benedetto e acceso a Roma la grande fiaccola di bronzo, che venne collocata all'interno del Santuario.
Da allora moltissimi visitatori arrivano qui da tutta la Lombardia, regione che vanta una particolare tradizione nel campo del ciclismo agonistico, ma anche dal resto d'Italia e del mondo, proprio per la notorietà della salita e del Santuario, cui li lega una particolare devozione. Lo testimoniano le lettere pervenute anche recentemente dal Brasile, dalla Repubblica Ceca, dagli Stati Uniti d'America, dalla Svizzera, dalla Germania, dalla Svezia e la pubblicazione di articoli riguardanti il Ghisallo su riviste italiane ed estere.
Nel 2000 la Fondazione Museo del Ciclismo-Madonna del Ghisallo ha organizzato una staffetta con la partecipazione di alcuni grandi campioni del ciclismo, dalla Madonna del Ghisallo al Vaticano per la consegna della fiaccola al Santo Padre Giovanni Paolo II, con un incontro che rimarrà nella memoria di tutti i partecipanti.
Ha così preso forma l'idea di realizzare un museo del ciclismo, che valorizzasse il patrimonio del Santuario sviluppando la raccolta, curando la conservazione, la ricerca scientifica e la divulgazione su un fenomeno storico e sociale di grande rilevanza in Italia, in Europa e nel mondo.
Il 31 maggio 2006, poi, Papa Benedetto XVI ha dato in Vaticano la benedizione all'ultima pietra solennizzando l'atto finale della costruzione del museo. La pietra, che si può vedere nel salone centrale della struttura museale, reca il messaggio "Omnia Vincit Amor" (l'amore vince ogni cosa).
Ma come si propone questo Museo del Ciclismo-Madonna del Ghisallo?
Innanzitutto un museo del ciclismo, e non solo un museo della bicicletta. Quindi un museo dedicato agli uomini e alle donne che hanno usato e usano la bicicletta nella vita quotidiana e nelle competizioni sportive; ma anche impegnato a fare conoscere coloro che attorno al mondo delle due ruote, ed a quello agonistico in particolare, lavorano: gli atleti, i produttori del mezzo, gli organizzatori, i dirigenti di società, i giornalisti e altre figure forse meno note ma altrettanto importanti.
Non ci sarebbe, infatti, un luogo più significativo di questo, in una regione dove si contano quasi 700 società ciclistiche, più di 12.000 tesserati e circa 1200 gare nel corso dell'anno.
Dunque un'istituzione che vuole collaborare con i vari musei realizzati in Italia e nel mondo, andando al di là delle collezioni imperniate sul nome di un atleta e sulle sue imprese, per quanto importanti.
Il Museo del Ciclismo-Madonna del Ghisallo, da parte sua, intende invece raccogliere, conservare e valorizzare, a partire dalle donazioni spontanee fatte al Santuario da appassionati, sodalizi sportivi e campioni di varie epoche, le vicende di un mezzo tecnico, di uno sport e dei suoi attori, degli avvenimenti principali che hanno fatto la storia del ciclismo, nonché di una società che con la bicicletta è passata alla modernità.
Qui, anche attraverso l'incontro degli appassionati con i protagonisti dello sport e dell'ambiente ciclistico che il museo promuove, si vuole far conoscere e studiare il passato ed il presente del ciclismo, riflettendo sui valori, sui problemi e sul futuro della pratica ciclistica e dello sport.

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